giovedì 3 febbraio 2011

My tatting

I ricordo di Edy Lamarr

Hedy Lamarr



Lamarr è stata definita la donna più bella del cinema. È stata la prima donna dello schermo ad apparire in una scena di nudo integrale (nel film "Extase"  del regista cecoslovacco Gustav Machatý, girato nel '33 e presentato alla 2ª edizione della Mostra del cinema di Venezia).
Lamarr sposò, poco meno che ventenne, Fritz Mandl un imprenditore del settore dell'armamento che stava conducendo ricerche per giungere ad un sistema di guida a distanza di missili e siluri. Spinto dalla gelosia, Mandl cercò (inutilmente) di comprare tutte le copie esistenti al mondo del film Estasi per toglierle dalla circolazione.
Quando, dopo alcuni anni di matrimonio, Mandl strinse rapporti con il nazismo Lamarr lo lasciò, trovando riparo a Londra. Qui, nel 1937, conobbe Louis B. Mayer, fondatore della MGM. Attraverso la conoscenza del produttore, il salto verso Hollywood e il mondo del cinema, con il nome di Hedy Lamarr (evocazione esotica del mare, la mar, ma anche un omaggio all'attrice Barbara La Marr che era scomparsa pochi anni prima, appena trentenne), fu più breve di quanto lei stessa potesse sperare. Un'americana nella Casbah (1938) fu il suo primo film girato con il nuovo nome.
Hedy fece da suffragetta a fianco dell'America contro il regime nazista. Dichiarò che avrebbe baciato chi avesse sottoscritto almeno 25 mila dollari di obbligazioni. Secondo i gossip dell'epoca in una sola serata raccimolò 7milioni di dollari!


mercoledì 2 febbraio 2011

My tatting

Quando lavoro al chiacchierino mi piace ispirarmi pensando a qualcosa o qualcuno in particolare.
Il paio di orecchini nella foto è stato il mio primo lavoro e non potevo non dedicarlo alla persona che per più di dieci anni mi è stata vicina, mi ha aiutato, mi ha supportato e... sopportato.
Li ho confezionati per un'amica speciale... o meglio per l'Amica!!! Per dirle che è con me anche quando non ci vediamo e sempre nei miei pensieri in qualunque cosa io faccia!!!!

Filato DMC8 nero, perle in cristallo verde (antica murrina  veneziana)

lunedì 31 gennaio 2011

STORIA

Ritrovamenti di navette all'interno di tombe fanno presupporre che il pizzo chiacchierino era conosciuto già dalla antica cultura egizia. Sicuramente dal Medio Oriente venne poi fatto conoscere in tutto il mondo incluso l'Europa.  Inizialmente considerato "merletto dei poveri" è dal 1700 che vide il suo periodo di gloria. Le navette utilizzate in quel periodo erano più grandi di quelle moderne e ricavate da materiali naturali. Le navette non potevano mancare all'interno dei necessaries delle nobildonne ed erano  in avorio, madreperla, osso di tartaruga, oro e argento con pietre incastonate o laccature colorate e persino con cristalli di rocca.. Maria Teresa d'Austria ricevette alcune navette come regalo di nozze dalla regina Elisabetta di Romania. Anche Madame de Pompadour fu una grande appassionata di questa tecnica e amava collezionare navette di ogni genere e materiale prezioso.



Esempio di copri calice.
 Sempre della stessa epoca erano lavori realizzati al chiacchierino mediante l'utilizzo di fili in oro arricchiti da pietre preziose per creare copri bicchieri e addobbi per altari. Nel 1864, dopo un lungo silenzio, il chiacchierino venne riportato in auge da  Eleonore Riego de la Branchardiere, una signora inglese che pubblicò dei libri sull’argomento inserendo nuove tecniche e rinnovando così la foggia del merletto. Eleonore divenne una pioniera nel ramo del merletto e tra il 1846 e 1887 rinnovò la tecnica del chiacchierino, lavoro a maglia e uncinetto. A lei è stato attribuito il nodo Josephina. [il nodo Josephina è molto utilizzato nella tecnica del chiacchierino ed è estremamente semplice da realizzare. Il suo ruolo è puramente decorativo]. La fine dell'età Vittoriana decretò la caduta d'interesse per quest'arte, che riprese a rivivere solo dopo la Seconda Guerra Mondiale insieme ad altri lavori di ricamo.





Madame de Pompadour, ritratto (olio su tela).

NOME

In Francia lo chiamano frivolité, in Oriente e in Germania rispettivamente  Makouk e Schiffshenarbeit dal nome della navetta, in Inghilterra tatting che è il parlottare veloce a bassa voce. In Italia il nome sarebbe occhio dalla forma della navetta o da quella degli anelli che si formano durante la lavorazione. In ogni caso la parola comunemente utilizzata è chiacchierino(forse dalla traslitterazione del tatting inglese). Non nego che il termine chiacchierino mi aveva evocato scene di donne sedute davanti al focolare domestico intente a raccontarsi storie durante le lavorazioni. Posso assicurarvi per esperienza che il lavoro a questo tipo di pizzo nega lo spettegolare (fin da subito risulterà arduo parlare e lavorare al contempo). Ciò che di stupendo ha questo lavoro è che, pur tenendo la mente impegnata, a differenza delle molte altre tecniche di lavorazione, il seguire uno schema non compromette l'utilizzo della fantasia.

CHIACCHIERINO


Il chiacchierino è l'arte di creare pizzi con l'ausilio di una navetta e del filo.
Dal momento che il pizzo chiacchierino può essere creato per adattarlo a svariati utilizzi (sbagliatissimo pensare che con il chiacchierino si possano creare solo centri, o merletti), anche il tipo di filato da utilizzare varia a seconda della lavorazione scelta. 
La cosa importante è l'utilizzo del filo ritorto. Non importa la grammatura, più sarà sottile il filo più il ricamo risulterà raffinato, così come non importa il colore.
é questo il bello del Chiacchierino!
Il poter accostare filati di diversa grammatura e svariate tonalità (non solo i soliti colori Bianco ed Ecrù) rende il lavoro molto piacevole.
Per quanto riguarda la navetta la sua forma ricorda una mandorla con le punte che coincidono alle due estremità. 
Anche in questo caso in commercio si possono trovare svariate tipologie di navette.

Alcuni esempi di navette:


Navetta collocata in un museo inglese delle antiche arti







Esempi di navette in legno

Questa navetta è stata realizzata con materiale di recupero.
è stata ricavata dal coperchio di un tupperware.

Navette in legno dipinte a mano




Owl shuttle tatting




Io ho imparato a lavorare il Chiacchierino con la navetta americana e da allora utilizzo esclusivamente quella. Di sicuro è la meno raffinata tra tutte, ma il piccolo gancio che si trova ad una delle due estremità permette di far passare il filo attraverso il picot senza l'ausilio di un uncinetto. Inoltre il filo va avvolto nella bobina che in questo tipo di navetta è estraibile. In poche parole è molto pratica e rende il lavoro e la preparazione più fluenti.

Esempio di navetta americana con uncinetto incorporato e bobina estraibile